Vi siete mai chiesti perché festeggiamo il Carnevale? Perché i bambini si mascherano e perché si è soliti preparare e consumare tanti dolci tradizionali? La risposta c’è, ma non è univoca. Come spesso accade, infatti, nel corso dei secoli si sono sovrapposti diversi usi e tradizioni così che conoscere la storia del Carnevale significa anche ripercorrere la storia del nostro passato. Una storia che, come sempre avviene in questi casi, è anche e soprattutto enogastronomica. I cibi, infatti, non sono mai un modo banale per soddisfare la fame, ma raccontano, tramite gli ingredienti utilizzati e le modalità di preparazione seguite, come si viveva in passato e perché si sono iniziate a seguire determinate tradizioni.
Noi oggi siamo abituati a mangiare le frappe, le castagnole, la cicerchiata e tutti gli altri dolci tipici di questo periodo. ripercorriamo brevemente la storia del Carnevale per conoscere le principali tradizioni gastronomiche che dall’origine fino ai giorni nostri hanno caratterizzato questo periodo dell’anno.
Che cos’è il Carnevale?
Partiamo dal significato delle parole, utilissimo per capire di cosa stiamo parlando. Il termine carnevale, infatti, deriva dal latino carnem levare, ovvero “togliere la carne”. Il periodo di carnevale, infatti, viene prima di quello della Quaresima e per i cristiani è un tempo di festa e abbondanza prima delle rinunce di quel periodo di penitenza e digiuno. Il termine è probabilmente di origine medievale, il periodo storico nel quale c’è stata la grande cristianizzazione, anche a livello culturale, ma l’abitudine di festeggiare questo periodo dell’anno era presente anche negli antichi. Si trattava, infatti, di una festa in onore della fecondità e al finire del periodo invernale con l’affacciarsi della stagione mite e della relativa rinascita anche di molti prodotti della terra.
In questo clima culturale, tra antichità e medioevo, oriente e occidente, si sono sviluppate tutta una serie di tradizioni. Da quella di mascherarsi per incarnare per qualche ora la vita di un’altra persona a quella di creare fantocci ai quali dare fuoco come segno di espiazione e purificazione. A partire dal Cinquecento, inoltre, si diffuse la pratica di mettere in scena il carnevale con tanto di compagnie di attori dedicate allo scopo. Di questa tradizione oggi sono rimasti i carri allegorici che sfilano per le strade delle città.
Storia di Carnevale: 5 dolci tipici
C’è, come detto, tutto il rituale gastronomico associato alla storia di Carnevale. Non a caso si parla di martedì grasso e giovedì grasso. Durante tutto il periodo di carnevale, ma soprattutto nella settimana clou, che quest’anno coincide anche con il giorno di San Valentino, ci si abbuffa di dolci e sfiziosità, spesso frutto delle tradizioni locali. Alcuni esempi celebri?
Frappe e Chiacchiere
Questo dolce semplicissimo, ma estremamente gustoso, sia nella ricetta originale che nelle varianti al cioccolato o con tantissimi altri ingredienti, è diffuso in tutta Italia. Cambia il nome, ma non la sostanza (o quasi). A Roma e in alcune zone del centro Italia si chiamano frappe, in Abruzzo , Umbria e Basilicata chiacchiere, mentre in Liguria e Piemonte bugie.
Castagnole
Tradizionalmente fritte (ma realizzate anche al forno per renderle più leggere), parliamo delle celebri zeppole di burro, zucchero, buccia di limone grattugiato e uova. Anche in questo caso sono disponibili diverse varianti (come quella che prevede l’aggiunta della ricotta tra gli ingredienti) e denominazioni. Nella zona di Milano, infatti, le castagnole sono note con il nome di tortellii.
Cicerchiata
Uno dei dolci tipici abruzzesi per antonomasia è la cicerchiata. Parliamo di un anello, quasi una torta, composto da palline fritte di farina, zucchero, olio, uova, mandorle, confetti colorati e miele. Un’esplosione di gusto ed energia perfetto per accompagnare questi giorni di festa.
Fritole
La storia del carnevale ha conosciuto anche diverse localizzazioni, con una serie di appuntamenti unici e inimitabili. Celebri sono, tanto per fare alcuni esempi, il Carnevale di Rio de Janeiro o quello, per tornare in Italia, di Venezia. Proprio a Venezia è possibile gustare le cosiddette Fritole, delle frittelle di farina, rhum, latte, uvetta, zucchero e uova completamente ricoperte di zucchero semolato. Una vera prelibatezza nata in epoca recente (tra il XVII e il XVIII secolo) e che ancora oggi delizia veneziani e turisti.
Arancini
Nonostante il nome sia lo stesso dei celebri arancini di riso siciliani, quelli di carnevale sono un dolce prettamente marchigiano caratterizzati dalla tipica forma a girandola. Questo è un dolce di pasta soglia con zucchero e bucce di limone e arancia grattugiate dal gusto particolarmente sfizioso e unico.