Siamo in Abruzzo: l’abbondanza, la ricchezza e l’entusiasmo in tavola fanno parte della nostra identità. Tra i tanti esempi che si potrebbero fare per dimostrare questa grande varietà gastronomica i dolci natalizi sono una splendida conferma.
L’abbondanza della tradizione
Ogni dolce è una storia a sé e ognuna di queste storie viene, a distanza di anni, ancora raccontata. Una narrazione fatta di ingredienti genuini, lavorazioni artigianali e una cultura che lievita nel forno della storia che puntualmente si ripete a ogni ricorrenza. Natale, e il periodo che lo accompagna, si festeggia ogni anno e ogni anno in Abruzzo è una riscoperta dei dolci tradizionali e una loro ortodossa rivisitazione.
Sì, perché nella cucina tradizionale può esserci l’introduzione di una novità, come può essere quella di un panettone gastronomico con l’aggiunta di ingredienti particolari, o di una nuova riscoperta di una ricetta antica. Per questo parlare di panettone artigianale non significa fare riferimento a un’unica ricetta e un’unica tradizione gastronomica. L’enogastronomia di ogni terra, Abruzzo compreso, è fatto di più tradizioni, che si differenziano – a volte anche in maniera netta – anche a pochi chilometri di distanza, da una città all’altra.
Si può quindi a ragione parlare di più ricette dello stesso panettone, tanto che in Abruzzo è possibile trovare due versioni molto diverse dello stesso dolce: il panettone vero e proprio e il parrozzo. Conosciamoli meglio.
Il parrozzo: il panettone abruzzese
Domandare se è più buono il pandoro o il panettone è come chiedere se vuoi più bene a mamma o papà. In Abruzzo la “sfida” tra i due dolci tipici natalizi viene risolta con una scelta creativa e tradizionale: il parrozzo. Parliamo di un dolce tipico natalizio di recente invenzione. Siamo all’inizio del Novecento, nel 1920, e in quel di Pescara il pasticcere Luigi D’Amico ideò questo dolce dalla forma semisferica, ispirandosi al pane tipico abruzzese: il pane rozzo. Questo è un pane artigianale dal colore giallo intenso e la crosta particolarmente abbrustolita (figlia della cottura nei forni a legna). Il risultato è quello di un dolce ricoperto interamente di cioccolato (come la crosta del pane) e con l’interno realizzato con le uova, le mandorle tritate e il semolino; ingredienti che consentono di ottenere un impasto di colore giallo e con una consistenza simile a quella della pagnotta.
Il parrozzo abruzzese ha avuto anche un battesimo ufficiale e illustre, essendo stato assaggiato per la prima volta niente meno che da Gabriele D’Annunzio. Il risultato? Il poeta pescarese scrisse un componimento, un madrigale, in onore di questo dolce: La Canzone del Parrozzo.
Il panettone in Abruzzo
La storia del panettone, invece, è più antica (siamo nella seconda metà del XV secolo) e anche più causale, potremmo dire fortuita. La tradizione narra che, nella zona di Pavia, uno chef dovesse preparare un dolce tipico natalizio dell’epoca. Durante la preparazione del pranzo di Natale il dolce fu dimenticato nel forno e finì quasi per carbonizzarsi. Per evitare figuracce con i nobili ai quali doveva servire il dolce, lo chef decise di rimediare creando, con l’aiuto del suo assistente, un nuovo dolce con i pochi ingredienti rimasti nella dispensa. L’assistente si chiamava Toni e quando fu chiesto come si chiamava quel dolce così squisito e mai provato prima lo chef rispose che si trattava del ‘pane di Toni’. Da lì nel corso dei secoli il dolce prese il nome attuale di panettone.
In Abruzzo la preparazione di questo dolce è una vera specialità, tanto che nelle pasticcerie (ma anche nelle case) è possibile trovare tantissime versioni del panettone gastronomico. Dalla versione classica a quelle più curiose e particolari, in Abruzzo il panettone viene farcito anche con il pistacchio, l’amarena, gocce di cioccolato, candidi e tante altre prelibatezze.
Dolci di Natale da gustare in ogni occasione
Sia il panettone che il parrozzo sono perfetti da gustare dopo i grandi pasti delle feste di Natale, ma anche a colazione e a merenda. Dopo i pasti è consigliato gustarli accompagnati preferibilmente da spumante o vini passiti, ma il sapore genuino di questi dolci può essere apprezzato e amato anche in tutta la loro semplicità. Sono dolci perfetti da servire quando si hanno degli ospiti o da regalare quando si vanno a trovare amici o parenti. Ma anche da incartare, specie nelle versioni più sfiziose e particolari, porre sotto l’albero e regalare a qualcuno che si vuol far innamorare della gastronomia abruzzese.
E voi quale dolce preferite? Il panettone o il parrozzo? Scegliere è sempre una rinuncia e in questi casi meglio concedersi una fetta di parrozzo e una di panettone artigianale; magari accompagnate da una tazza di cioccolata, un tè caldo o un buon caffè.